Indice dei contenuti:
- Scegliere il nome del dominio e l’hosting
- Installare WordPress e scegliere il tema
- Differenza tra categorie e tags WordPress
- Plugin WordPress
- Google Analytics
- Scegliere un Esperto WordPress per un blog di successo
WordPress nasce come piattaforma di blogging anche se oggi molti lo scelgono per portare avanti progetti editoriali più professionali.
Nonostante i social e i diversi canali di comunicazione a disposizione, il blog è ancora lo strumento migliore per indicizzare sito WordPress e per sviluppare il proprio personal branding. Vediamo quindi come creare blog WordPress partendo da zero.
1. Scegliere il nome del dominio e l’hosting
Il primissimo passo da considerare per creare un blog su WordPress è quello di scegliere il nome del dominio. Sui siti dei diversi provider è possibile inserire il nome scelto e valutarne il prezzo e la disponibilità. Nella scelta del nome va tenuta in considerazione la SEO: se voglio fare personal branding avrò come nome dominio il mio nome e cognome, se voglio posizionarmi per un argomento specifico sceglierò un nome relativo al settore di interesse.
Scelto il dominio, tocca all’hosting. I provider in genere offrono diversi pacchetti che vanno dalle funzionalità più basilari a quelle più avanzate, in genere rivolte alle aziende.
I pacchetti base solitamente includono: 1 sito web e un dominio gratuito, 10 GB spazio, Certificato SSL, WordPress preinstallato, Backup periodici, Firewall e rimozione malware automatica e un numero variabile di visite mensili. Molto dipende dal provider, ma le soluzioni starter offrono tutte le funzionalità principali per iniziare un progetto, quello che manca è un’assistenza dedicata che per chi è alle prime armi può rappresentare un problema.
Quando si parla del costo sito WordPress si fa riferimento a questi e ad altri costi che serviranno per rendere il sito competitivo sul web.
2. Installare WordPress e scegliere il tema
Il secondo passo è l’installazione WordPress. Si scarica il CMS dal sito ufficiale e lo si installa sul proprio hosting. Si può scegliere l’installazione automatica tramite Softaculous, un installatore automatico compatibile con molti pannelli di controllo hosting come Cpanel, Plesk e altri, oppure l’installazione manuale che però richiede un minimo di conoscenze tecniche.
Una volta installato WordPress, bisognerà scegliere un tema. WordPress ne mette a disposizione qualcuno per cominciare, ma un blog si distingue anche per l’estetica e inoltre avere un tema ben ottimizzato è importante in ottica SEO.
Ci sono diversi siti che vendono temi professionali per WordPress, i prezzi variano a seconda dello scopo e alla qualità del tema.
Per scegliere il tema giusto è necessario tenere in considerazione la data dell’ultimo aggiornamento, la compatibilità con i diversi plugin e software, la responsività del layout e le recensioni di chi ha già acquistato il tema.
Scelto il tema, va installato dal backend WordPress selezionando la voce “Aspetto” → “temi” -> “carica tema”. Da qui si caricherà il tema acquistato.
3. Differenza tra categorie e tags WordPress
Le categorie e i tag sono tassonomie predefinite di WordPress utilizzate per raggruppare e strutturare i contenuti.
Le categorie sono “contenitori” di argomenti e si distinguono in categoria “genitori” o “figli”. I tag sono etichette più specifiche che servono ad associare i contenuti correlati, anche se spesso vengono utilizzati in modo casuale e negli ultimi anni sono sempre meno utilizzate.
Per mantenere i contenuti ordinati e raggruppati in maniera logica, è bene utilizzare poche categorie mantenendole abbastanza generiche per poter ospitare gli argomenti senza troppi limiti. Per esempio un giornale avrà le categorie cronaca, sport, cultura, ecc.
Se si ha la necessità di ospitare argomenti più specifici, si può ricorrere alle sotto-categorie chiamate “figli”. Riprendendo l’esempio del giornale, la categoria Sport può avere come sotto categorie Calcio, Basket, ecc.
Le categorie vanno impostate a priori, da WordPress backend si va alla voce “Articoli” → categorie → aggiungi categoria.
I tag sono etichette descrittive che permettono di raggruppare i contenuti in base a collegamenti trasversali e ad altre caratteristiche indipendenti dall’argomento trattato.
Per esempio in una categoria “Cani” si possono inserire come tag “cani da caccia”.
Ormai è sconsigliato usare i tag perché possono creare problemi a livello SEO.
4. Plugin WordPress
Una volta impostato il blog, bisognerà installare i diversi plugin che serviranno a renderlo completo e funzionante.
Il primo plugin da installare riguarda la SEO WordPress, ovvero plugin dedicati all’ottimizzazione SEO del sito e dei contenuti.
È importante che un blog sia indicizzato su Google, quindi il primo passo è installare Yoast SEO plugin che permetterà la creazione in automatico della sitemap WordPress e di inizializzare l’indicizzazione su Google.
Nella scrittura dei contenuti Yoast va tenuto in considerazione, ma senza legarsi troppo ai punteggi che fornisce per quanto riguarda la SEO.
Messa da parte la WordPress SEO, si possono inserire diversi altri plugin utili allo sviluppo di un blog, come per esempio quelli che permettono di inserire newsletter per WordPress, i collegamenti alle pagine social, per velocizzare il sito e collegare il blog a Google Analytics.
5. Google Analytics
Per questo motivo non si può fare a meno dello strumento di analisi dei dati messo a disposizione da Google, ovvero Google Analytics.
I WordPress SEO plugin sono importanti per creare un blog ottimizzato, ma ancora più importanti sono i dati che si possono ricavare dal sito online per riuscire a regolare le strategie di pubblicazione.
Ma Google Analytics cos’è? è uno strumento di analisi gratuito che fornisce dati statistici utili a sviluppare strategie web efficaci. Si può accedere ai dati relativi al pubblico, alle visite al sito, al tempo che un utente ha trascorso sul sito, alle conversioni, ai click ai link, ecc. Alcuni dati sono molto utili per pianificare delle strategie di marketing e anche se lo scopo iniziale di un blog non è la vendita di un servizio, è sempre utile inserire questo strumento all’interno del proprio sito.
Per inserire direttamente Google Analytics all’interno del sito è necessario avere qualche conoscenza tecnica, perché va inserito lo snippet fornito dallo strumento all’interno del codice del sito.
Non esistono delle vere e proprie alternative a Google Analytics, ma è possibile installare dei plugin che permettono di non toccare il codice.
Scegliere un Esperto WordPress per un blog di successo
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